I primi giorni del 2017 hanno portato una serie di novità nelle funzionalità “tipiche” dei social network più popolari. Instagram e Facebook sono stati al centro delle ultime news, con due lanci incrociati: quello che era già su Facebook – il live video – è arrivato anche su Instagram (da questa settimana anche per gli utenti italiani); quello che era già su Instagram – le stories – sta arrivando anche su Facebook.
Al di là delle sinergie tra Facebook e Instagram, che ovviamente si moltiplicano, dato che il proprietario è unico; al di là delle “copie” di quello che funziona sui social minori (Snapchat, innanzitutto; ma anche Medium, clonato dalla ultima versione delle Facebook Notes), vogliamo analizzare più in dettaglio il ruolo “chiave” che sta assumendo Instagram. E spiegare perché rappresenta ormai un ambiente perfetto per la comunicazione di qualunque brand.
1. Instragram cresce
Secondo i dati Audiweb, Instagram in Italia ha raggiunto gli 11 milioni di utenti attivi, con quasi 2 milioni e mezzo di utenti guadagnati solo nell’ultimo anno. Nessun altro sito cresce a questi ritmi.
Su Instagram gli utenti si concentrano sul contenuto, in particolare sul contenuto visivo. Mostrano il meglio di se stessi o delle proprie passioni. E ricercano il bello, per vederlo e esprimere il loro apprezzamento. È raro che su Instagram si aprano dibattiti o polemiche; oppure si sviluppino discussioni fortemente polarizzanti. È possibile che da Instagram arrivino immagini oggetto di polemica, in grado di causare guai a personaggi pubblici e a politici (v. il caso recente di Alessandra Moretti). Ma è su Facebook che poi si sviluppa la discussione e l’eventuale “gogna”. Motivo sufficiente per rendere alcuni brand più tranquilli nel comunicare su Instagram, rispetto a comunicare su Facebook.
3. Instagram – come Snapchat – veicola la comunicazione “genuina” real time
L’intuizione di lanciare le stories su Instagram (prima che su Facebook) è stata vincente. Gli utenti si sono sentiti a proprio agio nel costruire i loro mini format narrativi multimediali in un ambiente tutto sommato protetto, proprio perché più selettivo di Facebook.
Inoltre, il fatto di avere copiato tempestivamente Snapchat su questo fronte ha frenato l’esodo di molti influencer – pensiamo in particolare al mondo della moda – da Instagram verso Snapchat. In tanti si sono detti: meglio iniziare a “narrare” le mie storie su una piattaforma che conosco e dove ho già migliaia e migliaia di follower, invece di esplorarne una del tutto nuova di cui non ho il controllo.
4. Instagram – come Facebook – ha il live video
Il live video non ha fatto altro che completare il ruolo di Instagram, trasformandolo in un canale perfetto, ad esempio, per raccontare gli eventi: due (bellissime) foto; 6-7 episodi di Instagram story; qualche minuto di video in diretta. E il lo storytelling è fatto.
5. Instagram ha la reach organica alta
Tutte le aziende e i brand presenti su Facebook hanno dovuto negli ultimi anni fare i conti con l’obbligo di comprare pubblicità per rendersi visibili. La reach, cioè la portata organica di un contenuto, per le Company Page è precipitata al 2-3% della fan base.
Su Instagram, non è (ancora) così. Il contenuto visivamente valido e interessante, veicolato con gli hashtag giusti per intercettare gli interessi e le ricerche degli utenti, riesce da solo a trovare la strada verso la popolarità. Per i brand, è solo un problema di trovare le chiavi giuste. Ma qualsiasi business può identificare al proprio interno cose belle da mostrare, per raccontare se stesso, i propri valori di marca; oppure i propri eventi, spazi, punti vendita, persone; senza per forza copiare i post di Facebook.
6. Instagram ha la pubblicità per tutte le esigenze
Sia che si abbiano obiettivi di branding sia che di direct response, Instagram è già un media completo da utilizzare nel proprio media mix pubblicitario. Intanto, può essere inteso a tutti gli effetti come un posizionamento di Facebook, al pari della colonna destra o del news feed; spesso con costi più convenienti (se il contenuto è coerente con il canale e se il targeting è ben costruito). E poi è mobile; quindi ideale per tutte le call-to-action tipiche della pubblicità su smartphone (es. scaricare un’app; ottenere le indicazioni per raggiungere un luogo; registrarsi con pochi tap a un evento nelle vicinanze).
Global Spotlight: Instagram in Italy from Instagram for Business on Vimeo.