Due giorni fa, il canale YouTube di Ikea Belgio ha pubblicato un video: il primo bungee jumping senza fili. Il video racconta una storia simile a quella di molte altre trovate pubblicitarie: scienziati e ingegneri alla ricerca della combinazione perfetta, un team di esperti di magneti al lavoro, la ricerca del bungee jumper professionista, i dubbi e i tormenti dello sportivo che deve affrontare questa nuova terribile prova, un bel po’ di pathos e, alla fine, il salto perfettamente riuscito.
La bufala si svela come tale prima della fine del racconto: mentre lo spettatore si chiede come faranno gli operatori a recuperare il jumper, che penzola lassù nell’aria senza cavi di sicurezza, il video annuncia: il bungee jumping senza fili non esiste ancora. Magari ci sarà tra un po’. Quello che c’è già, qui e ora, è la fantastica offerta Ikea di carica batteria wireless.
Messaggio ricevuto con successo! Il fake è riuscito nel suo scopo di trasmetterci, in modo creativo, un’informazione pubblicitaria.
In tanti altri casi in cui l’advertising ha utilizzato messaggi falsi per far passare un messaggio, la bufala è stata svelata dai pubblicitari con qualche giorno di ritardo. Pensiamo al caso dell’hamburgheria gourmet, aperta in corso Como e poi “firmata” da McDonald’s Italia davanti a stupefatti avventori. Oppure si è lasciato che fosse il pubblico dibattito – sui social network, ovviamente – a smascherare la falsità. È andata così nel celebre caso del Tuo Ex-Marito, trovata di Real Time per lanciare una nuova serie tv.
Tornando al bungee jumping, va segnalato come l’idea di Ikea non sia la prima di questo genere. Già un altro brand aveva comunicato un lancio di prodotto “cavalcando” la fantomatica notizia di un bungee jumping senza cavi di sicurezza. Naturalmente, anche in quel caso, si trattava di wireless, per la precisione di un ferro da stiro di Tefal senza il filo di alimentazione elettrica. Realizzazione diversa, ma idea assolutamente identica!