Tra le varie campagne “sociali” portate avanti dai brand di Unilever in giro per il mondo, ce n’è una – quella del sapone Lifebuoy – che promuove da anni l’abitudine di lavarsi le mani.
Che un marchio produttore di sapone inviti a lavarsi le mani è un fatto logico! Eppure, la campagna di Lifebuoy è una vera campagna sociale. Buona parte del budget di comunicazione è infatti rivolta a iniziative di sensibilizzazione e promozione in paesi in via di sviluppo, laddove una buona abitudine può davvero fare la differenza. Nascono così campagne come quella per il Global Handwashing Day oppure azioni non convenzionali come il messaggio sul pane, in occasione del Kumbh Mela 2013 in India). L’impegno dichiarato di Lifebuoy è adesso quello di combattere la mortalità infantile. Una cattiva abitudine quale quella di non lavare le mani prima di mangiare contribuisce alla diffusione di gravi malattie che troppo spesso colpiscono i più piccoli. Lifebuoy vuole, con le sue campagne e le sue iniziative sociali, aumentare sempre di più il numero di bambini che superano il quinto anno d’età.
Decisamente efficace per questo obiettivo è questa mini-storia in video, il più classico dei branded content, da veicolare sul web solo con una piccola spinta pubblicitaria, lasciando che poi arrivi da solo a registrare milioni di views. Non è uno spot né è un vero e proprio film. Unisce però leggerezza nella narrazione e importanza del messaggio. E coglie nel segno.