Alle 9 di ieri sera, 6 maggio 2013, in tv su Rai Uno, abbiamo potuto assistere a un evento importante per la pubblicità italiana. La Rai ha presentato il suo nuovo Carosello “Reloaded”, ovvero la rivisitazione dello storico programma che ha fatto la storia della pubblicità e della televisione italiane.
Le aspettative erano molto alte, per noi professionisti della comunicazione pubblicitaria: il nuovo Carosello, così come il vecchio, dà l’opportunità di inventare nuovi format di comunicazione pubblicitaria, diversi sia dal classico spot tv sia dai “long formats” o “branded contents” (mini-serie, web comedy, ecc.) già in voga da qualche anno in particolare su internet e sui social media.
La prima puntata di Carosello Reloaded ha deluso molti: un big spender nonché storico protagonista della pubblicità Rai come Ferrero era logicamente main sponsor. La Nutella ha aperto quindi il programma con una saldatura – apparsa piuttosto forzata – tra i vecchi cartoni del Carosello “antico” e i fotogrammi del nuovo spot. Conad ha semplicemente “stirato” e allungato la sua pubblicità, già vista spesso in tv nelle ultime settimane: qui l’effetto è stato decisamente grossolano. Wind ha piazzato un classico spottone istituzionale; non c’era bisogno di metterlo nel Carosello, potremmo dire. Infine, Eni: forse l’esperimento meglio riuscito, anche grazie a una comunicazione – quella che ha come protagonista il cane a 6 zampe animato – che aveva già in embrione qualcosa di “carosellistico”. L’incontro tra il cane e la lucertola Piera, che racconta le sue difficoltà nella ricerca della luce e del calore, è la cosa che rimane più impressa del primo Carosello Reloaded.
Per il resto, staremo a vedere cosa si inventeranno i brand e le agenzie. Il nuovo Carosello è una bella opportunità per inventarsi cose nuove, per tornare a creare, con la C maiuscola, con lo stesso spirito di qualche decennio fa. È anche vero che per molti potrebbe essere difficile cogliere questa opportunità: basti pensare che ai costi per ideare e produrre i normali spot per la tv andranno aggiunti i costi per ideare e produrre le storie (più lunghe, peraltro) per il Carosello.
Chi avrà il coraggio di provarci?