Qualche mese dopo il lancio di Google+, qualcosa si muove. Il social network di Mountain View aveva suscitato entusiasmi al suo lancio, poi delusione per l’impossibilità di affrontare la sfida impari con il gigante Facebook. Le poche feature innovative, legate in particolare all’immediatezza delle cerchie (gruppi in cui includere i contatti gestendo in modo semplice gradi differenziati di condivisione), non riuscivano a tenere il passo con le novità introdotte di continuo dal social network di Zuckerberg, né con la potenza del social graph di Facebook.
Qualcuno ha rappresentato la situazione con ironia…
Non ci si poteva aspettare che l’introduzione delle brand page cambiasse le carte in tavola. Povere di funzionalità e possibilità di personalizzazione, queste non sono state capaci di dare alle aziende sufficienti motivi per provarle con convinzione. LiveXtension c’è. E c’è anche il nostro cliente Sorgenia, per cui LX ha provato a giocare con l’unico elemento disponibile: le immagini (anche gif animate) da inserire nell’anteprima.
Molti però avevano da subito intuito che le potenzialità di Google+ stessero soprattutto nell’integrazione con gli altri prodotti Google: YouTube (oggi da una pagina neanche si possono richiamare i video di un canale!), Picasa, e soprattutto i risultati del motore di ricerca.
Finalmente, Google ha annunciato che ci siamo: la Search diventa personale e (veramente) sociale. Integra i contenuti di Google+, “capisce” le relazioni tra te e i tuoi amici, per presentarti contenuti rilevanti rispetto ai tuoi interessi e quelli delle tue cerchie.
Qualcosa di importante sta probabilmente accadendo. È il caso, anche per tutti i comunicatori di marca, di osservarlo con attenzione.