Caffè sospeso è quel caffè che, secondo un’antica usanza, viene pagato da un cliente perché possa essere bevuto – gratis – da chi arriva dopo. Può essere visto come una sorta di equilibratore sociale (il più ricco paga per il più povero); senz’altro è una profonda tradizione “sociale” napoletana, di condivisione e solidarietà.
Pepsi ha presentato la scorsa settimana il suo Social Vending System: grazie a innovativi distributori di bevande, con interfaccia touch screen, si può non solo acquistare una Pepsi per sé; ma anche regalarne una a un amico, con un messaggio personalizzato; oppure regalare un “Random Act of Refreshment”: una bibita omaggio per una città colpita da eventi calamitosi; oppure un drink di congratulazioni per una scuola che ha vinto i campionati studenteschi; o semplicemente un piccolo regalo per uno sconosciuto amico.
Il Social Vending System è solo una delle iniziative “sociali” di Pepsi, il cui marketing è sempre più attivo nel lanciare progetti innovativi, sia in ambito musicale (dove il brand è storicamente presente con sponsorizzazioni, lanci esclusivi e contest), sia con il sostegno a cause sociali e con la sensibilizzazione ambientale, sia con il crowdsourcing (Pepsi Refresh Project).
Speriamo che questi distributori sociali e super-tecnologici arrivino presto anche da noi: lasciare drink sospesi sarà più bello di essere derubati – a chi non è successo? – delle nostre monetine da parte di macchinette cattive e difettose.