Iniziano a fiorire le case histories di brand che hanno utilizzato Foursquare per il marketing e il business (non solo bar e ristoranti ma anche tanti editori, dal New York Times fino a Bravo, che sfruttano il nuovo social network per contenuti esclusivi, badge speciali da regalare a chi partecipa a determinate iniziative, ecc.). E puntuali arrivano anche i “figli” di Foursquare, ovvero tutti i servizi che hanno sfruttato le API della piattaforma per nuovi strumenti di social networking, giochi interattivi o suggestivi mash-up, come quello denominato FourWhere. Basato sulla combinazione di mappe e venues, FourWhere è sviluppato da Sysomos, società da tempo attiva negli strumenti di misurazione e reportistica quali-quantitativa del web.
Mettere insieme Foursquare e Google Maps era forse il passaggio più ovvio, ma vedere il tutto realizzato fa già un bell’effetto.
L’iter di crescita di Foursquare assomiglia già molto a quello di Google Maps, di Facebook e di Twitter. Se son rose…