I giganti mondiali del Food e dei Consumer Goods sono stati da sempre i più restii al cambiamento dello scenario media. Con poche, sia pur luminose, eccezioni, le grandi multinazionali si sono limitate a piccole avventure o esperimenti con le nuove tecniche e i nuovi canali di comunicazione. Il grosso dei loro budget sono rimasti “tradizionali”: Tv prima di tutto; altri traditional media, a seguire.
Così, possiamo salutare come una vera “notizia” le parole di Rob Master, direttore media di Unilever per il Nord America. Parlando alla conferenza Omma Global, Master ha raccontato di come brand come Hellmann e Lipton abbiano esplorato con successo le possibilità offerte dal digitale e ha descritto come i social media siano ormai un canale a tutti gli effetti (non solo per veicolare, ma anche per produrre messaggi) per qualunque tipo di comunicazione fatta dai marchi della multinazionale anglo-olandese, da sempre una delle più conservatrici quanto a scelta dei mezzi di comunicazione da utilizzare.
Nello stesso evento, Magid Abraham, ceo di comScore, ha riportato che i social network stanno in questi mesi veicolando qualcosa come il 20% e oltre di tutte le impression pubblicitarie negli Stati Uniti, ricendo in cambio solo il 3% della spesa complessiva in pubblicità.
E Unilever? Risulta essere la multinazionale con la maggiore presenza pubblicitaria su questi siti, anche se figura solo al numero 42 tra coloro che stanno facendo il miglior uso del media.
Fonti: MediaPost; WARC