Un articolo sul New York Times e l’immancabile serie di commenti, tra cui spicca quello del blog di PRechnology, hanno aperto il dibattito sull’evoluzione delle pubbliche relazioni. In particolare, il NY Times ha raccontato come decine di nuove rampanti start-ups della Silicon Valley si stiano affacciando sul mercato e presentando al mondo senza alcuna spesa in tradizionali attività di PR. Bastano i legami giusti con gli opinion leader chiave; basta un grande numero di follower su Twitter e una buona capacità di scrivere e affascinare con i nuovi strumenti di comunicazione social, e il gioco è fatto.
PRechonology riprende uno dei commenti all’articolo per aggiungere un altro punto importante: al di là del focus su queste aziende e questi imprenditori, è la disciplina delle PR che sta cambiando. Non più strategie mirate e di breve respiro, legate a un evento, un lancio, una conferenza stampa! Bisogna continuamente costruire e “coltivare” community di fan, follower o semplicementi lettori, a cui dedicarsi per tutto l’anno, in modo da poter poi veicolare i messaggi giusti al momento giusto. Insomma, le PR diventano per certi versi più semplici, forse più economiche; ma lo sforzo e l’attenzione che richiedono non può più limitarsi a una specifica azione che si esaurisce in un tempo limitato.
Coltivatori (di community) cercasi.