Tra le novità ultimamente lanciate da Google, c’è quella degli “indented listings“. Per capire subito di cosa si tratta, basta cercare…Google su Google.
Due dei risultati visualizzati sono indentati, ovvero impaginati con un leggero rientro sotto gli altri.
Come si fa a far sì che un risultato sia visualizzato in questo modo? Quando può avvenire? Il blog georgescifoseo è uno dei più chiari nel dare una spiegazione:
Intanto, è Google stessa a dire che “quando il motore trova risultati multipli riconducibili allo stesso sito, il risultato più rilevante è presentato come il primo, con le altre pagine rilevanti del sito elencate di sotto”. Questo chiarisce subito che ad essere “indentate” sono pagine dello stesso sito.
Quello che i webmaster possono fare, per far sì che le loro pagine rientrino in questa logica, è:
1. Avere una pagina web che abbia già un ranking top 10 per una determinata keyword.
2. Creare una seconda pagina sullo stesso dominio che linki alla pagina con ranking top 10. Ottimizzare la seconda pagina per la stessa keyword della prima, ma usando un contenuto differente.
3. Linkare la prima pagina alla seconda inserendo la frase associata alla keyword nell’anchor text. Possibilmente, usare un link contestuale all’interno del corpo di un testo invece di un link come quello su un pulsante di navigazione.
4. Cercare di avere dei backlink anche per la seconda pagina. A seconda della competizione che può esserci sulla keyword specifica, pochi backlink di alta qualità (da siti con alto ranking) possono essere sufficienti per avere un “indented result”.
Naturalmente, un link in più del proprio sito sulla prima pagina di Google in relazione a una ricerca per parola chiave, significa il 20% dei risultati invece del 10%. Quindi, più click e più visitatori. Perché non provarci?